White collection
2010-2012
Ci vuole perizia, passione, dedizione per estrarre un oggetto da un blocco di pietra. 150 anni di storia di famiglia a plasmare il marmo nel veronese, ci hanno condotti nella straordinaria avventura di Marsotto edizioni. E quando il viaggio è un’impresa, occorre scegliersi bene gli uomini con cui affrontarlo.
Con l’esperta direzione artistica di James Irvine, un team di designer d’eccezione e l’abilità dei nostri artigiani, abbiamo potuto costruire il nostro sogno: realizzare oggetti di uso quotidiano, solo in marmo di Carrara. Solo pietra bianca italiana.
Oggetti senza tempo, da tramandare di padre in figlio. E il viaggio continua con la nuova collezione 2012. Fatta di tavoli. Grandi, importanti. Il tavolo, luogo della socialità, appartiene da sempre alla storia di Marsotto. Per decenni i nostri artigiani, custodi della tradizione dell’antica officina della pietra, hanno creato intarsi preziosi rendendo unici i piani di tanti tavoli che ancora vivono nelle case di famiglia.
Oggi abbiamo voluto riproporre, riletto in chiave contemporanea, l’oggetto attorno al quale si compiono gesti quotidiani che generano relazione, condivisione, affettività.
Costanza Olfi e Mario Marsotto
A tavola con il design
Fare design concerne il dare forma. Bisogna, però, che la forma data sia pertinente e non arbitraria. Pertinenza è una parola trascurata da rivalutare. Marsotto edizioni è stata pertinente sin dalla sua prima collezione.
Giunta al suo terzo anno di attività, ha definito con maggior rigore la sua vocazione alla pertinenza. Presentare solo tavoli conviviali, di varie forme e dimensioni, significa, sia tornare all’origine dell’abitare mediterraneo, sia mettere l’accento sulle relazioni alle quali il tavolo invita. Attorno al tavolo si dipana la vita quotidiana: si consumano i pasti, si discorre, si litiga e si fa pace, ci si guarda negli occhi e ci si sfiora con le mani.
Attorno al tavolo si legge e si lavora, i bambini disegnano e i grandi fan di conto. Far disegnare dei tavoli equivale ad un invito a tornare alle radici della disciplina, dato che il design è, prima di tutto, un mestiere di relazione: tra creatore e produttore, tra utilizzatore e prodotto.
Usare solo marmo bianco di Carrara, rifinito a mano, vuole dire esaltare la ricchezza del territorio italiano e, nel contempo, conferire ritualità al quotidiano domestico. Privilegiare l’uso delle lastre per non contaminare la purezza del marmo oppure
scegliere geometrie primarie che rimandano alla classicità, è una forma di rispetto per la natura epica della materia. Implica instaurare con il marmo una relazione etica.
Il singolare pregio della collezione consiste in questa eticità di rapporto. Ogni designer, in modo esemplare, ha rappresentato nella forma e struttura del proprio tavolo una sorta di devozione nei riguardi del marmo bianco di Carrara. Konstantin Grcic l’ha usato in lastra per non violarlo. David Chipperfield l’ha ricondotto alla sua origine classica, disegnando un tavolo, componibile all’infinito, simile ad un colonnato. Naoto Fukasawa, ha accentuato il volume cilindrico delle gambe, per dare risalto alla robustezza delle geometrie primarie. James Irvine ne ha assottigliato lo spessore per dilatarne le superfici.
Jasper Morrison, infine, riproponendo la forma archetipica del tavolo rotondo, ne ha evidenziato i valori totemici. Con questa collezione Marsotto edizioni riscrive in elegante calligrafia i fondamenti dell’abitare, evidenziando con la perizia e l’accuratezza della lavorazione quella etica devozione nei confronti della materia che i designer, privilegiando forme pertinenti, hanno testimoniato.
Cristina Morozzi